Regione | Piemonte (Italia) |
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Anno fondazione | 2004 |
Ettari vitati | 10 |
Produzione annuale | 40.000 bt |
Indirizzo | Reg. Cafra 172/b - 14051, Bubbio (AT) |
Enologo | Riccardo Cotarella |
Cascina Pastori Colombo sorge nel cuore dell’Alta Langa, una zona ancora parzialmente incontaminata che vive nell’ombra delle più rinomate vicine terre da vino. Ci troviamo a Bubbio, in provincia di Asti, un nomen omen - come si suol dire - visto che bubeum era il nome di un vino molto apprezzato nei banchetti degli antichi romani. Una realtà che ha preso vita grazie allo spirito imprenditoriale e avventuriero di Antonio Colombo, medico cardiologo di fama mondiale che ha voluto ampliare i confini del suo lavoro e dar vita a vini capaci di ‘far battere i cuori’. Tutto ha avuto origine nel 2004, anno in cui vengono acquistati i primi ettari di vigneto, oggi in totale 10, immersi in un paesaggio fatto di silenzi e boschi, terreni fertili e ambiziosi progetti per il futuro. A seguire l’attività giornaliera in sede è oggi il figlio Andrea Colombo, con il supporto enologico di niente meno che Cotarella.
Il desiderio più profondo di Cascina Pastori Colombo è valorizzare l’uva Pinot Nero nell’areale di produzione piemontese, la cui coltivazione è attestata già a partire dal 1871. Un vitigno “capriccioso”, difficile da vinificare che raramente si adatta con facilità a un nuovo microclima che qui però trova un habitat ideale, grazie all’influsso positivo delle brezze provenienti dal Mar Ligure, ai suoli ricchi di calcare e argille e alle escursioni termiche di almeno 10° tra il giorno e la notte che ne favoriscono positivamente la maturazione. Grazie alla preziosa consulenza dell’enologo Riccardo Cotarella, questo sogno è ormai divenuto realtà, con la commercializzazione di etichette di magistrale fattura, sia in versione ferma che spumantizzata. Altro grande must di Cascina Pastori Colombo è infatti la tradizione spumantistica legata alla denominazione Alta Langa: il metodo classico principe del Piemonte.
Per Antonio Colombo un fattore imprescindibile della sua avventura vinicola doveva essere la sostenibilità ambientale: tutto il sistema produttivo avviene infatti con spostamento dall’alto verso il basso, con un utilizzo davvero minimo di mezzi meccanici e tra i filari vengono utilizzati prodotti antiparassitari a basso impatto. Qualità e personalità, famiglia e territorio: un nuovo volto del Pinot Nero in Alta Langa!