Drink Wines Not Labels

Il progetto Drink Wines Not Labels, talvolta abbreviato con l’acronimo “dwnl”, nasce dal sogno del giovane Alessandro Salvano, produttore che nel 2019 ha ufficialmente intrapreso quest’avventura con l’obiettivo di proporre vini slegati da qualsiasi marchio riconosciuto che promuovano l’idea di godersi una bottiglia di vino senza badare al nome in etichetta. Prima del progetto dwnl Alessandro ha studiato presso la scuola enologica di Alba e ha quindi lavorato in diverse importanti cantine del Piemonte. Non possedendo né vigneti di famiglia né tanti soldi da investire, il produttore ha deciso di acquistare direttamente le uve per dare sfogo alla propria idea di vino. I grappoli provengono infatti dalla collaborazione con lo zio Giorgio Sobrero, noto produttore della zona di Montelupo Albese, situata a ridosso del confine con il rinomato comune barolista di Serralunga d’Alba, il quale conferisce parte delle sue uve al nipote. Anche per le lavorazioni Alessandro si appoggia alla cantina dello zio, nonché a quella di Bruna Grimaldi, quest’ultima ubicata nel comune di Grinzane Cavour. Di recente il produttore è poi riuscito ad acquistare i suoi primi vigneti di proprietà, una volta appartenuti al nonno e situati proprio affianco a quelli dello zio.

Le varietà lavorate da Alessandro Salvano di Drink Wines Not Labels rientrano tra quelle tradizionali del Basso Piemonte, come il Nebbiolo e il Dolcetto, affiancate dal popolare vitigno internazionale Chardonnay. Le uve provengono da agricoltura sostenibile e in cantina Alessandro segue un approccio poco interventista ispirato ai grandi Borgogna. Per questo le fermentazioni vengono affidate ai lieviti indigeni e si svolgono rigorosamente a grappolo intero, con l’utilizzo per lo più di vasche di acciaio inox e la totale assenza di filtrazioni o chiarificazioni.

La produzione della realtà Drink Wines Not Labels punta tutto sulla piacevolezza e dinamicità di beva, qualità fondamentali per Alessandro Salvano. Oltre alle etichette classiche ottenute dai vitigni tradizionali e non, Alessandro produce poi un delizioso vino chinato attraverso l’infusione di erbe officinali e spezie in una soluzione di vino rosso, alcool e zucchero, secondo una ricetta tradizionale piemontese.