Casavecchia di Pontelatone 'Trifolium' Alois 2018

Il Casavecchia di Pontelatone “Trifolium”, realizzato dalla cantina Alois, consente di conoscere il volto autentico di quest’antico vitigno autoctono, che ha rischiato di scomparire ed è stato riscoperto e valorizzato solo negli ultimi decenni. Nasce in una zona già famosa al tempo degli antichi Romani, che nell’area dell’antica città Tremula Balliensis, corrispondente all’attuale agro di Pontelatone, producevano il famoso vino Trebulanum. Si tratta di un rosso di buon corpo, intenso e strutturato, con tannini importanti e un sorso molto appagante, adatto ad abbinamenti con arrosti di carni rosse o selvaggina allo spiedo.

“Trifolium” è un Casavecchia di Pontelatone realizzato da una delle cantine più rappresentative del casertano. La tenuta Alois è stata creata all’inizio degli anni ’90 e oggi può contare su un’estensione di 30 ettari, coltivati con i vitigni autoctoni tipici del territorio. Le uve di Casavecchia provengono dalla zona dell’Alta Campania dei Monti Trebulani, in particolare dalla località Audelino. Le vigne si trovano su un altopiano situato a un’altitudine di circa 150 metri sul livello del mare, poco distante dall’antico vulcano spento di Roccamonfina, dal Massiccio del Matese e dal Vesuvio. L’area è caratterizzata da un clima mite e ventilato, con forti escursioni termiche tra il giorno e la notte. I terreni sono di antica origine vulcanica con presenza di tufi, pozzolane e ignimbrite. La vendemmia avviene durante la prima decade di ottobre e i migliori grappoli sono avviati alla fermentazione in botti da 80 ettolitri, con una macerazione sulle bucce di una decina di giorni e frequenti rimontaggi. Il vino invecchia per 24 mesi in tini di legno da 25 ettolitri e completa l’affinamento con 24 mesi in bottiglia.

Il rosso Casavecchia di Pontelatone “Trifolium” di Alois è un rosso originale, frutto di un’antica varietà, che negli ultimi anni ha conquistato una certa notorietà, grazie al suo carattere unico e inimitabile, che conserva un indomito tratto selvaggio. Nel calice si presenta di colore rubino scuro con riflessi luminosi. All’olfatto è connotato da ricchi aromi di piccoli frutti di bosco a bacca scura, mora , prugna, amarena matura e delicati cenni speziati. Di notevole struttura e intensità, possiede una tessitura tannica fitta, che avvolge un frutto ricco, denso e ampio. Il sorso è lungo e persistente, di buona freschezza finale.