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Vini Rossi del Trentino

Il Trentino è una delle regioni del nord Italia più famose per i suoi rossi freschi ed eleganti. Il territorio è particolarmente vocato per la viticoltura, grazie a belle esposizioni collinari, che salgono verso i rilievi alpini e l’ampia e soleggiata Piana Rotaliana. Da secoli la vite occupa un posto di assoluto rilievo nell’ambito dell’agricoltura trentina e insieme alle mele, rappresenta un’eccellenza del territorio. In Trentino sono presenti importanti uve rosse autoctone, che hanno trovato in queste terre l’habitat ideale per esprimersi su alti livelli qualitativi. Si tratta di rossi del nord, che uniscono alla maturità del frutto un sorso snello, scorrevole e una piacevole freschezza minerale. I vini rossi trentini sono soprattutto adatti a chi non cerca la potenza e la densa concentrazione, ma predilige invece la finezza e le delicate sfaccettature aromatiche.

63 Risultati
92 -@@-8-Wine Spectator
75,00 
16,90 
32,60 
3 -@@-1-Gambero Rosso
5 -@@-3-Bibenda
94 -@@-5-Veronelli
93 -@@-8-Wine Spectator
105,00 
49,90 
98 -@@-9-James Suckling
115,00 
97,00 
3 -@@-1-Gambero Rosso
5 -@@-3-Bibenda
94 -@@-5-Veronelli
93 -@@-9-James Suckling
199,00 
64,30 
4 -@@-3-Bibenda
90 -@@-5-Veronelli
18,00 
45,90 
115,00 
98,00 
2 -@@-6-Slowine
3 -@@-2-Vitae AIS
38,80 
38,90 

Il Trentino è una delle regioni del nord Italia più famose per i suoi rossi freschi ed eleganti. Il territorio è particolarmente vocato per la viticoltura, grazie a belle esposizioni collinari, che salgono verso i rilievi alpini e l’ampia e soleggiata Piana Rotaliana. Da secoli la vite occupa un posto di assoluto rilievo nell’ambito dell’agricoltura trentina e insieme alle mele, rappresenta un’eccellenza del territorio. In Trentino sono presenti importanti uve rosse autoctone, che hanno trovato in queste terre l’habitat ideale per esprimersi su alti livelli qualitativi. Si tratta di rossi del nord, che uniscono alla maturità del frutto un sorso snello, scorrevole e una piacevole freschezza minerale. I vini rossi trentini sono soprattutto adatti a chi non cerca la potenza e la densa concentrazione, ma predilige invece la finezza e le delicate sfaccettature aromatiche.

Storia e territorio

Il territorio del Trentino ha una conformazione orografica e un clima particolarmente adatti alla vite. La presenza dei rilievi montuosi delle Alpi, attraversati dalla valle del fiume Adige, e la vicinanza del grande bacino del lago di Garda, permettono d’avere condizioni fresche e ventilate, caratterizzate da notevoli escursioni termiche tra le temperature del giorno e della notte, che si sono rivelate molto adatte alle uve di diverso tipo. I terreni sono piuttosto eterogenei. Molti sono stati generati da depositi morenici di origine glaciale, altri sono di natura alluvionale, derivanti dalle esondazioni e dal cambiamento del corso del fiume Adige e del torrente Noce. Sono terre molto drenanti, ricche di ciottoli, ghiaie e sabbie di varia natura e composizione. Valli, piane alluvionali, zone collinari e rilievi prealpini, costituiscono un territorio ricco di diverse sfaccettature, che offre la possibilità di coltivare vigneti dal 200 ai 900 metri d’altitudine, scegliendo sempre la posizione migliore per ogni varietà. Proprio per queste favorevoli condizioni pedoclimatiche, la vite ha cominciato a essere domesticata fin dall’epoca preromana. Con la colonizzazione delle legioni di Roma, anche in Trentino si diffuse ampiamente la viticoltura e i vini del territorio, chiamati retici, divennero ben presto famosi per la loro eccellente qualità. Nel corso del Medioevo, il Trentino rivestì un importante ruolo di terra di confine tra le regioni del nord Europa e l’area Mediterranea. In quest’epoca i Monasteri tennero viva la tradizione della vigna, tramandandola nei secoli fino ai giorni nostri. Sul finire dell’Ottocento, la regione si è giovata di una vera e propria rivoluzione. Nel 1874 è stato fondato l’Istituto Agrario di San Michele all’Adige, in seguito diventato Fondazione Edmund Mach, che ha dato un importante impulso all’attività vitivinicola, diffondendo conoscenza, cultura ed esperienza, che hanno condotto a un progressivo innalzamento del livello qualitativo dei vini alto adige e di quelli del Trentino. Oltre alla presenza delle uve Teroldego e Marzemino, la coltivazione di vitigni a bacca rossa ha anche ragioni storiche. Durante la dominazione austroungarica, il Trentino era la regione più a sud dell'Impero, l’unica in cui si potessero produrre vini rossi di alta qualità, grazie a un clima mite e soleggiato. Non è un caso che proprio in quegli anni il vigneto trentino raggiunse la massima estensione di circa 18.000 ettari, contro gli attuali 10.000. Le cantine hanno da molto tempo abbandonato la logica della quantità, per imboccare un percorso virtuoso, che privilegia gli aspetti qualitativi, con una produzione vitivinicola che fa parte delle migliori eccellenze della nostra penisola.

I vitigni

Il Trentino possiede un importante patrimonio di vitigni autoctoni, che da secoli sono protagonisti della storia del territorio. Il più famoso e diffuso è sicuramente il Teroldego, un’antica uva coltivata nella zona della piana Rotaliana, un’ampia distesa inondata di sole, che si trova a nord della città di Trento, di fronte al borgo di San Michele all’Adige. Le località di Mezzacorona e Mezzolombardo rappresentano le zone più famose per la coltivazione del Teroldego, che in queste terre si esprime sui massimi livelli qualitativi. Il vitigno regala vini rossi dal colore intenso, con note di piccoli frutti a bacca scura e prugna. Di buona struttura, ha aromi piacevolmente fruttati, con tannini eleganti e una vivace freschezza. Altro famoso vitigno è il Marzemino, diffuso soprattutto in Vallagarina e nell’area di Isera. Si tratta di un’uva dal profilo delicato, caratterizzato da un bouquet fruttato, floreale e da un sorso molto morbido, con tannini delicati e un frutto ricco e armonioso. Altri vitigni autoctoni, che sono ormai diventati una vera e propria rarità, sono l’Enantio o Lambrusco a foglia frastagliata e la Casetta, originario della Vallagarina. Verso la fine del XIX secolo, sono stati introdotti in Trentino molte varietà internazionali. Tra quelle a bacca rossa si sono ambientate molto bene soprattutto il Merlot, il Pinot Noir e il Cabernet Sauvignon. Con le vinacce delle fermentazioni si producono anche ottimi distillati del trentino.

Gli abbinamenti

Per le loro caratteristiche di eleganza ed equilibrio, i vini rossi del Trentino sono ottimi compagni di tavola. Il Teroldego si abbina molto bene con paste con ragù di carne, selvaggina allo spiedo, pollame nobile o arrosti di carne. La piacevolezza fruttata e la delicata morbidezza del Marzemino, ne consigliano l’abbinamento con primi piatti saporiti o con secondi piatti a base di carni bianche.

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