Regione | Toscana (Italia) |
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Anno fondazione | 1958 |
Ettari vitati | 25 |
Produzione annuale | 80.000 bt |
Indirizzo | Capanna di Cencioni, Loc. Capanna, 333 - 53024 Montalcino (SI) |
Enologo | Patrizio Cencioni, Amedeo Cencioni, Paolo Vagaggini |
Capanna è uno dei nomi di riferimento quando si parla di Brunello di Montalcino. Dal 1957 la famiglia Cencioni gestisce una proprietà nella zona nord della collina di Montalcino, nella famosa e pregiata zona di Montosoli. Fin dai primi anni ’60, Capanna ha cominciato a imbottigliare vini. Dal 1966, data del riconoscimento della denominazione, ha proseguito sotto la dicitura Brunello di Montalcino. Una produzione di qualche migliaio di bottiglie all’anno, che hanno riscosso subito l’interesse degli appassionati e degli intenditori. Sull’onda dei primi riconoscimenti e del successo commerciale, la tenuta si è ingrandita con nuove vigne, fino ad arrivare agli attuali 20 ettari, che garantiscono una produzione di alta qualità, esportata nei principali Paesi europei e negli Stati Uniti.
Le vigne della tenuta Capanna si trovano tutte nell’area di Montosoli, conosciuta come una delle zone migliori di tutto il comprensorio di Montalcino per l’altitudine ottimale di circa 300 metri sul livello del mare e un microclima fresco e temperato. La splendida esposizione a sud-est, consente di portare in vendemmia grappoli maturi e ricchi, ma che conservano sempre una notevole freschezza espressiva, che dona ai vini una particolare finezza ed eleganza. Nel corso degli anni, è stato portato avanti un processo di selezione dei migliori cloni di Sangiovese e di Moscato Bianco della tenuta, in modo da valorizzare le piante più interessanti per creare vigne da selezione massale e apportare una maggior tipicità territoriale ai vini.
La maggior parte dei vigneti è coltivata a Sangiovese, con piccoli appezzamenti di Moscato Bianco, Merlot e Pinot Grigio. I terreni sono prevalentemente costituiti da argille, con ricca presenza di galestro e scheletro pietroso, che li rende magri e molto drenanti. La gestione agronomica è condotta utilizzando le pratiche dell’inerbimento e del sovescio dell’interfilare, per mantenere la vitalità del suolo e favorire la biodiversità ambientale. La densità d’impianto e il diradamento dei grappoli, porta le piante a produrre poca uva di eccellente qualità, che viene vendemmiata manualmente e trasportata velocemente in cantina per la vinificazione. Le fermentazioni avvengono in serbatoi d’acciaio a temperatura controllata, mentre l’affinamento si svolge in botti di rovere di Slavonia della capienza di 10-