Regione | Piemonte (Italia) |
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Anno fondazione | 1943 |
Ettari vitati | 7 |
Produzione annuale | 35.000 bt |
Indirizzo | Via S. Giorgio, 1 - 14040 Vinchio (AT) |
Enologo | Paolo Laiolo |
Immersa tra le verdeggianti colline del Monferrato, e per la precisione nel piccolo comune di Vinchio, si trova la cantina Laiolo Reginin, fondata da Guido Laiolo nel 1943 che già 70 anni fa giocava tra le botti del padre, intrattenendo amici e clienti che passavano in cerca della tipica Barbera. La tradizione decennale ha portato Guido a imbottigliare espressioni tipiche dell’area astigiana che si caratterizzano principalmente per la grande passione, qualità che la famiglia Laiolo da sempre dedica ai suoi vigneti, creando così bottiglie autentiche e sincere, di altissima piacevolezza conviviale.
Accade però nel 1999 che le redini di Laiolo Reginin passano nelle mani di Paolo, figlio di Guido che, animato dallo stesso amore per il territorio che ha da sempre contraddistinto l’attività del padre, fa vivere all’azienda agricola una nuova era: prima di tutto le pratiche agricole in vigna vengono ripensate per raggiungere alti livelli di sostenibilità, attraverso un’esclusione totale di diserbanti e disseccanti. Nei loro 7 ettari di vigneto vengono inoltre bandite le viti OGM e rese tassative le vendemmie manuali, per arrivare alla creazione di etichette che rispecchiano pienamente il loro terroir di appartenenza, grazie anche alla natura dei suoi suoli – sabbie gialle, tufo e argille – che rende l’ambientazione naturalmente e perfettamente vocata alla viticoltura sostenibile. Anche in cantina si attuano lavorazioni che seguono queste filosofie, veicolando le fermentazioni solo tramite lieviti spontanei già presenti sull’uva ed eliminando ogni genere di correzioni chimiche.
Grazie quindi a queste lavorazioni la cantina Laiolo Reginin imbottiglia espressioni fedeli al territorio monferrino, dalla personalità succosa e conviviale come la Barbera “Da Sul”, rustica e intensamente appagante interpretazione affinata in tonneaux. Ma anche come “L’Intruso”, un Grignolino di grande eleganza che cresce in un’area vinicola a cui non appartiene per tradizione - come il nome suggerisce - che non riscontra però problemi di apprezzamento, soprattutto grazie alla matrice che accomuna i vini di Paolo Laiolo, ossia la frenetica e appagante bevibilità.