Il Gevrey Chambertin rappresenta una delle più nobili e aristocratiche espressioni di Pinot Nero della Borgogna. Prende il nome dal piccolo comune francese posizionato all’estremità nord della zona del Côte de Nuits e, con i suoi più di 400 ettari, è tra le superfici vitate più ampie della Côte d’Or. Si tratta di uno dei luoghi più sacri e remoti della vite, apprezzato anche da Napoleone, che abbraccia un territorio che sembra disegnato apposta per la coltivazione dell’uva. Una patria d’oro del mondo enologico, costellata da 9 favolosi Grand Cru che trovano in Chambertin e in Clos de Bèze i gioielli più splendenti della corona. Assaggiare una delle diverse interpretazioni di questa tipologia significa avere tra le mani una tra le bottiglie più leggendarie e celebri dell’universo enologico!
Il Gevrey Chambertin rappresenta una delle più nobili e aristocratiche espressioni di Pinot Nero della Borgogna. Prende il nome dal piccolo comune francese posizionato all’estremità nord della zona del Côte de Nuits e, con i suoi più di 400 ettari, è tra le superfici vitate più ampie della Côte d’Or. Si tratta di uno dei luoghi più sacri e remoti della vite, apprezzato anche da Napoleone, che abbraccia un territorio che sembra disegnato apposta per la coltivazione dell’uva. Una patria d’oro del mondo enologico, costellata da 9 favolosi Grand Cru che trovano in Chambertin e in Clos de Bèze i gioielli più splendenti della corona. Assaggiare una delle diverse interpretazioni di questa tipologia significa avere tra le mani una tra le bottiglie più leggendarie e celebri dell’universo enologico!
Stiamo parlando delle più prestigiose e monumentali espressioni che può regalare il Pinot Nero nella celebre terra della Borgogna. Definita da molti critici come la “Côte de Grand Crus” per la presenza di ben 9 dei 27 Grand Cru di tutta la regione, è una delle più acclamate e storiche terre della Francia. Il suo nome deriva dall’omonimo comune che sorge alle porte della Côte de Nuits, nel cuore della Côte d’Or. La sua storia si perde nella notte dei tempi. Probabilmente tutto iniziò da un giovane ragazzo chiamato Bertin che, nel lontano 640 d.C., piantò alcune viti nei pressi dell’Abbazia Bèze. Lo “champ” coltivato, dal termine franco con cui si indicavano gli appezzamenti di terra, si fuse con il nome del ragazzo, dando origine all’acclamato e famoso vigneto Chambertin. Si narra inoltre che Napoleone apprezzasse particolarmente i vini francesi, qui prodotti e che portasse sempre con sé le bottiglie durante le sue imprese in battaglia, lasciandole anche affinare per diversi anni. Questo spiega come questi rossi avessero già in passato una particolare dote all’invecchiamento. Nel 1847 fu la prima appellation alla quale venne concesso di aggiungere il prestigioso nome del cru Chambertin al nome originale Gevrey, con il quale era conosciuta in passato. Riconosciuta ufficialmente nel settembre 1936 come Gevrey Chambertin AOC, è tripartita in Village, Premier Cru e Grand Cru. Secondo la denominazione tali rossi devono essere prodotti da sole uve Pinot Noir nell’omonimo comune o in quello adiacente di Brochon. I Grand Cru sorgono nella zona più meridionale al confine con More-St. Denis, mentre i Premier Cru nascono nella parte più a nord, nella ribattezzata “Côte de Saint-Jacques”, dove le vigne si arrampicano fino a 350 metri di altitudine.
In Francia, più di ogni altro stato, il concetto di terroir, inteso come un insieme di fattori climatici e morfologici tipici di una microzona, assume un valore fondamentale per la qualità del prodotto finale. In Borgogna le massime espressioni di un terroir si materializzano sotto il nome di Grand Cru. A Gevrey ce ne sono ben 9, riconosciute patrimonio mondiale dell’Unesco, acclamate e ricercate in tutto il mondo. Chambertin è sicuramente il più famoso, quello che ha dato anche il nome all’intera denominazione. 12,9 ettari coltivati da 21 produttori locali con parcelle piccolissime, in cui la più estesa non arriva neanche a 2 ettari, si trovano incastonati nella parte più settentrionale della collina, delimitata a nord da Clos-de-Beze e a sud da Latricieres, a est dalla via Rue de Grands Crus (la strada panoramica che attraversa la zona) e a ovest dai boschi incontaminati. Situata tra i 270 e 280 metri di altitudine, gode di un clima atlantico e ha un’esposizione verso levante dove sorge il sole. Le viti maturano alla perfezione, accarezzate dalle fredde brezze che soffiano costantemente tra i cesellati e ordinati filari. Il suolo è composto da una roccia calcarea e da uno strato molto fine di roccia bruna, marne e limo, ricco di minerali e fossili. Clos de Bèze è il più antico dell’area, fondato nel 640 d.C. dai monaci dell’abbazia di Bèze. È circondato da bellissimi muretti in pietra e si estende su una superficie di 15 ettari. I terreni bruni, leggermente più ripidi rispetto al famoso vicino, sono composti da un agglomerato di pietra bianca, roccia calcarea e marne. Il risultato è espressioni più eleganti e fini. Seguono poi Latricières, con estensione di 7 ettari e caratterizzato da un terreno meno profondo e sottile, Charmes, la più grande con 20 ettari ad est del grande viale di Route de Grand Crus e caratterizzato da terreno rosso e ciottoloso che dà origine a rossi di estrema longevità, Griotte, 3 ettari distribuiti in una piccola conca su suolo magro, Capelle, dal nome di una piccola chiesa, si espande su 5,5 ettari e sforna le più sottili e delicate espressioni del luogo, Mazis, di poco più di 9 ettari divisa in 17 parcelle dove nascono i Gevrey Chambertin Domaine Flaiveley, rossi dal profilo marcato e intenso, dotati di tannini, profumi floreali e note di sottobosco
Questo nobile vino della Borgogna si presenta con un aristocratico manto rosso rubino luminoso che vira verso il granato profondo nelle sue versioni più mature. Fragolina, mora, mirtillo, bacche scure, viola e rosa creano un bouquet molto ampio, stratificato e raffinato che, con l’evolvere in bottiglia, può arricchirsi di aromi di tartufo, cuoio, liquirizia, sottobosco e terra. Al palato è un’armonia calibrata e profonda delle componenti guidata con eleganza, finezza e delicatezza da una piacevole freschezza e adorabili tannini. Si tratta di rossi sostanziosi, vellutati e nobili, che raggiungono la loro piena maturità dopo almeno 15 anni in bottiglia. A tavola servono piatti saporiti e gustosi, come quelli proposti dalla cucina locale. I migliori Gevrey Chambertin abbinamenti sono il manzo alla borgognona, bolliti con senape di digione, agnello in salsa, salsicce di trippa (note come andouillette), escargot à la bourguignonne (le famose lumache in umido), stufato alla coq au vin, selvaggina o pollame nobile.
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