Il Molise è una piccola regione del Sud della nostra penisola che si affaccia per un breve tratto di costa sul Mare Adriatico. La viticoltura ha una storia antica in queste terre: grazie alla colonizzazione greca, le pratiche della domesticazione e coltivazione della vite si erano diffuse in buona parte delle regioni del sud Italia e i Sanniti conoscevano la vite già prima dell’arrivo dei Romani. Dalla caduta dell’Impero Romano, la viticoltura molisana ha vissuto un lungo periodo di progressivo abbandono. Solo durante la dominazione borbonica ha ripreso con vigore la cura dei vigneti e la produzione, che ha poi avuto una battuta d’arresto verso la fine dell’Ottocento con l’arrivo della fillossera. Oggi i vini molisani rappresentano un’eccellenza, con una filiera che ha saputo conservare le antiche tradizioni e la coltivazione di alcuni rari vitigni autoctoni capaci di regalare bottiglie molto interessanti.
Il Molise è una piccola regione del Sud della nostra penisola che si affaccia per un breve tratto di costa sul Mare Adriatico. La viticoltura ha una storia antica in queste terre: grazie alla colonizzazione greca, le pratiche della domesticazione e coltivazione della vite si erano diffuse in buona parte delle regioni del sud Italia e i Sanniti conoscevano la vite già prima dell’arrivo dei Romani. Dalla caduta dell’Impero Romano, la viticoltura molisana ha vissuto un lungo periodo di progressivo abbandono. Solo durante la dominazione borbonica ha ripreso con vigore la cura dei vigneti e la produzione, che ha poi avuto una battuta d’arresto verso la fine dell’Ottocento con l’arrivo della fillossera. Oggi i vini molisani rappresentano un’eccellenza, con una filiera che ha saputo conservare le antiche tradizioni e la coltivazione di alcuni rari vitigni autoctoni capaci di regalare bottiglie molto interessanti.
Il territorio è caratterizzato da una zona montuosa e da un’ampia area collinare, che digrada dalla dorsale appenninica verso il litorale del Mare Adriatico. Si tratta di una regione molto vocata per una viticoltura di qualità, che non prevede zone pianeggianti. La superficie complessiva dedicata alla vite è di circa 8.000 ettari e quasi tutte le vigne si trovano in area collinare o montuosa, soprattutto lungo le valli del Biferno e del Volturno. Nonostante la latitudine, nelle zone interne il clima è di tipo sub-continentale, fresco e soleggiato, caratterizzato da forti escursioni termiche tra le temperature del giorno e della notte. Man mano che ci si avvicina alla costa, il clima diventa più mite e mediterraneo, con il benefico influsso delle brezze marine. Per quanto riguarda la composizione dei terreni, la regione offre una certa eterogeneità, con suoli di marne calcareo-argillose, argille e una prevalenza di sabbie nella zona più vicina alla costa. La presenza di diverse condizioni pedoclimatiche, pur all’interno di un territorio così piccolo, la rende adatta alla coltivazione sia dei vitigni a bacca rossa che di alcune varietà a bacca bianca.
Da un punto di vista ampelografico, una regione piccola come il Molise subisce inevitabilmente l’influsso dei vitigni più importanti coltivati nelle aree di prossimità. Nel catalogo dedicato al vino rosso online, non possono mancare il Montepulciano d’Abruzzo e l’Aglianico oltre al Sangiovese e al Ciliegiolo. Per quanto riguarda, invece, le uve a bacca bianca si coltivano il Bombino Bianco proveniente dalla vicina Puglia, la Falanghina campana, la Malvasia lunga, il Greco bianco, il Moscato e il Trebbiano Toscano. I vitigni internazionali, hanno un ruolo marginale e il loro utilizzo è consentito solo all’interno del disciplinare della Doc. Si coltivano soprattutto lo Chardonnay, il Sauvignon Blanc, il Pinot Bianco e il Cabernet Sauvignon. Per quanto riguarda le tecniche di coltivazione, in passato si utilizzava molto il tendone, che consentiva una grande produzione per ettaro. Oggi si prediligono impianti a spalliera o ad alberello, che favoriscono rese più basse e una migliore qualità delle uve, con aromi più ricchi e concentrati. Il vitigno più importante e identitario della regione è la Tintilia, tutelata dall’apposita Doc Tintilia, che prevede la versione Rosso e Rosato. Si tratta di un’antica varietà autoctona presente da secoli in queste terre, che nonostante l’alta qualità, ha rischiato di sparire in favore di uve molto più produttive e remunerative a livello commerciale. Negli ultimi decenni, anche grazie alla riscoperta generale del nostro patrimonio ampelografico, alcuni produttori molisani hanno deciso di puntare sul vitigno, ricominciando a coltivarlo nelle zone più vocate e con alta densità d’impianto in modo da ottenere uve di ottima qualità. Le vinificazioni e gli affinamenti sempre più accurati, hanno consentito di donare alla Tintilia un volto nuovo, facendone un rosso di eccellente livello qualitativo e una rarità interessante per gli appassionati sempre alla ricerca di novità. Il suo successo non si è fermato al mercato interno e oggi è apprezzato anche all’estero per il suo carattere di autentica tipicità territoriale. Si tratta di un vitigno dalle origini oscure e anche le analisi del DNA non hanno fatto luce su eventuali parentele con altre varietà del nostro centro-sud. Il vino ha un colore rosso intenso, con profumi di mora, prugna, piccoli frutti a bacca scura e delicate note speziate Al palato ha una buona struttura, con una trama tannica fitta, aromi densi, complessi e molto persistenti.
Tra i produttori di vino molisano, merita sicuramente un posto d’onore la cantina Di Majo Norante, vero punto di riferimento in particolare per alcune versioni di Tintilia di grande eccellenza e piacevolezza di beva. Tra le altre cantine protagoniste della rinascita dei vini molisani ricordiamo Cianfagna e Angelo d’Uva.
La Tintilia, vinificata in purezza, dona bottiglie dal frutto ricco ed espressivo, di buona struttura e con tannini importanti. Per le sue caratteristiche e per la sua spiccata personalità, è un rosso che si abbina molto bene con secondi piatti di carni alla brace, con una tagliata di manzo, con arrosti o selvaggina. Si sposa in modo perfetto con alcuni piatti saporiti tipici della tradizione locale, come un cosciotto d’agnello al forno o la carne di pecora arrosto. I rosati trovano ottimi abbinamenti con la cucina di mare, in particolare con crostacei, guazzetti o zuppe di pesce. I bianchi sono ottimi con i primi piatti con frutti di mare o con un tagliere di formaggi. Con i dolci, invece, si può abbinare un ottimo Moscato Passito.
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