Regione | Liguria (Italia) |
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Anno fondazione | 1980 |
Ettari vitati | 9 |
Produzione annuale | 60.000 bt |
Indirizzo | Via Crociata 24 - 17031 Bastia d'Albenga (SV) |
Enologo | Caterina Vio |
La cantina a conduzione famigliare Bio Vio da generazioni si impegna nella costante valorizzazione dell’entroterra di Albenga, in Liguria, dedicandosi alla coltivazione di diverse specie botaniche, quali erbe aromatiche e olivi, oltre che della vite, in un contesto di autentica policoltura. Al timone di questa realtà vitivinicola, situata nell’antico borgo medioevale di Bastia d’Albenga, si trovano Aimone Giobatta Vio e sua moglie Chiara, che assieme alle figlie Caterina, Camilla e Carolina si prendono cura di tutti gli aspetti della filiera produttiva, nonché dell’ospitalità grazie a uno splendido agriturismo in tipico stile ligure. I locali di vinificazione e invecchiamento sono stati costruiti da Aimone nel 1980 al piano terra della sua casa, dando vita a una tenuta di straordinario fascino famigliare.
Bio Vio è certificata biologica dal 1989, anche se il produrre nel rispetto della natura, senza l’impiego di diserbanti, pesticidi e concimi chimici, è un fatto culturale, da sempre radicato nelle tradizioni locali. La famiglia Vio coltiva 9 ettari di vigneti, riservati a uve della tradizione ligure quali Rossese, Granaccia, Vermentino e, su tutti, Pigato. Le stesse sono allevate su terreni composti prevalentemente da argilla e marne, ricchi in ossido di ferro in alcune sottozone. In cantina, le fermentazioni avvengono per lo più in vasche di acciaio mentre i conseguenti periodi di maturazione hanno luogo o in acciaio o in botti di legno, in base all’etichetta in questione.
I vini della realtà produttiva ligure Bio Vio rispecchiano fedelmente il territorio da cui provengono, siano essi bianchi, rosati, rossi o passiti. Vanto della famiglia Vio sono i Pigato Riviera Ligure di Ponente, seducenti nei loro profumi in grado di trasmettere la terra ligure nel calice. Tra questi, eccellono i pluripremiati ‘Grand-Père’ e ‘Bon in Da Bon’. Il primo nome deriva dalla vecchia tecnica di vinificazione che prevedeva il contatto tra il mosto bianco in fermentazione e le sue bucce, mentre la seconda espressione significa letteralmente “buono davvero”. Notevoli anche i vini rossi da uve Rossese e Granaccia.