Lo Chenin Blanc è tra le varietà a bacca bianca più originali e interessanti dell’intero panorama enologico francese, utilizzata per la produzione di diversi stili espressivi: muffati, dolci, spumanti e bianchi. Nativo della Valle della Loira e conosciuto anche con il nome di Pineau della Loira, è coltivato anche in Sud-Africa, in Australia e anche in alcune zone del Sud America. Si tratta di un vitigno molto versatile, con alte rese e dalla buccia sottile, che ama il clima fresco e l’oceano, ma non disdegna il caldo. Ha una freschezza pronunciata e una propensione allo sviluppo di Botrytis: matura tardivamente ed è capace di concentrare bene lo zucchero, senza perdere la sua decisa freschezza. Proprio per queste sue qualità si candida, insieme al Riesling, come uno dei bianchi più longevi al mondo, in grado di mantenersi giovane anche dopo diversi anni!
Lo Chenin Blanc è tra le varietà a bacca bianca più originali e interessanti dell’intero panorama enologico francese, utilizzata per la produzione di diversi stili espressivi: muffati, dolci, spumanti e bianchi. Nativo della Valle della Loira e conosciuto anche con il nome di Pineau della Loira, è coltivato anche in Sud-Africa, in Australia e anche in alcune zone del Sud America. Si tratta di un vitigno molto versatile, con alte rese e dalla buccia sottile, che ama il clima fresco e l’oceano, ma non disdegna il caldo. Ha una freschezza pronunciata e una propensione allo sviluppo di Botrytis: matura tardivamente ed è capace di concentrare bene lo zucchero, senza perdere la sua decisa freschezza. Proprio per queste sue qualità si candida, insieme al Riesling, come uno dei bianchi più longevi al mondo, in grado di mantenersi giovane anche dopo diversi anni!
Nell’estremo settentrione della Francia, nel cuore della Valle della Loira, la terza regione in termini di produzione, nasce lo Chenin Blanc, una delle uve a bacca bianca più antiche di tutta la nazione, risalente addirittura al VI secolo. Qui, al terminale sud della coltivazione della vite, quest’uva ha trovato la sua patria, beneficiando del clima fresco, atlantico e decisamente umido di questa area. Proprio quest’ultima caratteristica causa l’insorgere della muffa nobile, la famosa Botrytis Cinera, che, approfittando della buccia sottile dell’acino, riesce ad attaccare con facilità i grappoli, dando origine ai famosi muffati o “moelleux”, dal cuore dolce e dalla cornice acida. In assenza di muffe nasce un bianco di grande carattere e dalla spiccata freschezza, caratterizzato da un’impronta salina-minerale e da profumi ricchi e intensi di miele, frutta dolce e fiori che possono toccare anche sensazioni di fumo, erbe amare, confetti e tratti animali. Grazie a questa sua esuberante freschezza si mantiene a lungo nel tempo e si esprime soltanto dopo anni di invecchiamento in bottiglia, proprio come i grandi e longevi Riesling della Mosella. La sua coltivazione si condensa nelle regioni centrali della Loira, più precisamente nella zona del Touraine e Anjou-Sumur, con alcuni insediamenti anche nella Pays Nantais, la zona più prossima all’Oceano Atlantico. Le migliori interpretazioni provengono da Vouvrau, Montlouis-sur-Loire e dalla piccola zona di Savennieres, dove si producono le leggendarie espressioni firmate dalla cantina Nicolas Joly - Clos de la Coulée de Serrant. Il territorio è estremamente vario e di diversa formazione, ricco di minerali, con presenza più o meno abbondante di calcare e contraddistinto dalla presenza di ardesia, un minerale presente anche nella Mosella.
Lo Chenin Blanc è un vitigno a bacca bianca molto emblematico e di difficile interpretazione, dalla forte ambivalenza espressiva. Basti pensare al fatto che non ha una vera e propria identità, nonostante il gusto riconoscibile, e si presenta sotto diverse tipologie di vini francesi: bollicina, dolce e fermo. Inoltre è una varietà molto versatile con alte produzioni, che germoglia anticipatamente e matura tardivamente, prediligendo il clima fresco e umido ma apprezzando anche il caldo dell’Africa, del Sud America e dell’Australia. Un altro punto di forza è la decisa concentrazione acida e zuccherina perché la prima non può sussistere senza la seconda e viceversa. Inoltre, nonostante non possa definirsi un vitigno aromatico, ha una forte connotazione aromatica. È in grado di adattarsi straordinariamente a tutti i territori dove è coltivato, restituendo nel calice tutte le sfumature tipiche del terroir. In più è un’uva che da solista regala un sorso unico e teso, che può essere arrotondato e ammorbidito se affiancato da uve Chardonnay.
Il colore dello Chenin Blanc cambia in base alla tipologia di produzione. Le versioni secche e spumantizzate, prodotte in Francia, dipingono il calice con una veste brillante giallo paglierina, un vino bianco con leggere tinture verdoline. Nei climi più caldi si colora d’oro, diventando anche più carico e ambrato nelle versioni muffate e dolci. Il quadro olfattivo è piacevolmente aromatico, senza essere eccessivamente suadente. Nelle interpretazioni secche e spumose esibisce un profilo aromatico tipicamente fruttato, in cui si percepiscono note di agrumi, mela cotogna, melone e albicocca. Quando affinato in legno o in bottiglia acquisisce un timbro olfattivo più maturo, sviluppando aromi di miele d’acacia, confetto, zucchero candito, muschio ed erbette secche. Le versioni passite lasciano emergere anche note più dolci di spezie, vaniglia, liquirizia e uva passa. Il sorso è contraddistinto in tutti i casi da una forte componente acida. Si passa dalle espressioni più leggere, cremose e fragranti e quelle più robuste e strutturate, in cui però il denominatore comune è sempre quella irresistibile e sfrecciante acidità e una sfumatura minerale e sapida.
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