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Vini Lombardia

La Lombardia è un territorio molto eterogeneo che, nonostante il grande sviluppo industriale, conserva ancora oggi le più antiche tradizioni agricole e contadine. Tra i primi rilievi Retici fino alla fascia meridionale della pianura Padana, passando per le pregiate aree moreniche del grande Lago, la viticoltura occupa un ruolo da protagonista. Nell’estremo nord tra le montagne nascono rossi di grande austerità, nei pressi del Lago di Garda si producono bianchi o rosati dal profilo fresco e minerale, la provincia di Brescia è la patria dei celebri spumanti Franciacorta e infine le terre dell’Oltrepò, nel profondo sud, sono un’area di produzione ricca di esposizioni e terreni che offre una svariata quantità di spumanti, rossi e bianchi caratterizzati da una tipica e riconoscibile vena rustica. Insomma, grazie alla notevole estensione regionale e alla ampia varietà territoriale, i vini lombardia rappresentano una bandiera e un prezioso tesoro nel mondo enologico italiano.

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La Lombardia è un territorio molto eterogeneo che, nonostante il grande sviluppo industriale, conserva ancora oggi le più antiche tradizioni agricole e contadine. Tra i primi rilievi Retici fino alla fascia meridionale della pianura Padana, passando per le pregiate aree moreniche del grande Lago, la viticoltura occupa un ruolo da protagonista. Nell’estremo nord tra le montagne nascono rossi di grande austerità, nei pressi del Lago di Garda si producono bianchi o rosati dal profilo fresco e minerale, la provincia di Brescia è la patria dei celebri spumanti Franciacorta e infine le terre dell’Oltrepò, nel profondo sud, sono un’area di produzione ricca di esposizioni e terreni che offre una svariata quantità di spumanti, rossi e bianchi caratterizzati da una tipica e riconoscibile vena rustica. Insomma, grazie alla notevole estensione regionale e alla ampia varietà territoriale, i vini lombardia rappresentano una bandiera e un prezioso tesoro nel mondo enologico italiano.

Le zone di produzione dei vini lombardi e le più importanti denominazioni

Questa regione, tra le più estese d’Italia, offre un paesaggio molto variegato, in cui convivono montagne, laghi e colline. Le preziose caratteristiche pedoclimatiche hanno sviluppato nei secoli un’ottima conoscenza della viticoltura, che unita ad un impegno costante e mirato di un numero sempre più elevato di produttori, ha consacrato il successo del vino lombardo.

Una terra dalle radici antiche in cui l’introduzione dell’allevamento della vite risale al neolitico, come testimoniano alcuni scavi nella zona del Garda. Tuttavia la vera diffusione dell’uva è opera dei Romani, che, attraverso scritti di celebri autori come Plinio il Vecchio e Virgilio, raccontano di come la vitis vinifera dell’Oltrepò Pavese, del Comasco o del Bergamasco regalasse meravigliosi nettari. Bisogna aspettare invece il IX secolo per risalire al primo documento storico che testimonia la produzione di vini della Lombardia nel nord della regione, più precisamente nella famosa enclave della Valtellina. La produzione enologica del territorio si è sempre più diffusa, ampliando la superficie vitata e raggiungendo le più alte vette produttive.

Ad oggi il sistema normativo conta 5 Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG) e circa 22 Denominazione di Origine Controllata. L’ampia conformazione fisica regionale e la varietà di esposizioni-suoli ha determinato la nascita di zone di produzione ben definite e circoscritte in determinate aree.

A partire dall’estremo settentrione si incontra la prima area produttiva montana: la Valtellina. Si estende nella provincia di Sondrio e occupa la parte del versante retico che si sviluppa tra i 300-700 metri in una valle solcata dal fiume Adda. Qui si parla di vera e propria viticoltura eroica, che richiede fatica e lavoro, caratterizzata da numerosi terrazzamenti che si aggrappano alle pendici delle montagne e sono collegati da strette e ripide gradinate. L’uva protagonista della zona è il Nebbiolo, chiamato localmente Chiavennasca, che contribuisce alla realizzazione dei vini Valtellina, come l’omonima DOCG Superiore (con le sue sottozone Maroggia, Sassella, Grumello, Inferno e Valgella), la famosa DOCG Sforzato/Sfursat (ottenuta da lungo appassimento delle uve) e la DOC Rosso di Valtellina.

Nei pressi del comune di Brescia si trova una delle più importanti produzioni spumantistiche italiane, la Franciacorta, che dà origine all’omonima DOCG (la prima ad averla ottenuta per quanto riguarda il mondo delle bollicine) e che è diventata nel corso degli anni la punta di diamante e il simbolo degli spumanti made in Italy. Nella medesima area viene realizzata la Curtefranca DOC, che prevede la produzione di rossi e bianchi secchi.

Procedendo verso est si arriva alle colline moreniche del Lago di Garda, spartite tra i territori di Brescia, Mantova e Verona, che danno origine alla complessa e ricca denominazione Garda DOC, che prevede una miriade di spumanti, rossi e bianchi, e Lugana DOC, prodotto nelle versioni secche, spumanti o vendemmie tardive da uve Trebbiano di Soave.

Un’altra zona particolarmente interessante e vivace per i vini della Lombardia è quella che comprende quella piccola fetta di terra che si estende a sud del fiume Po in provincia di Pavia, ovvero l’Oltrepò Pavese. Un’area di antichissime origini, composta da una diversa tipologia di terreni adibiti con due importanti uve internazionali, quali Pinot Nero e Riesling, affiancate da varietà locali come Uva Rara, Barbera, Ughetta, Croatina e molte altre. La DOCG Oltrepò Pavese Metodo Classico prevede la realizzazione di spumanti da diverse uve del territorio, tuttavia esiste anche un alto numero di DOC di rossi e bianchi secchi.

Altre zone produttiva più piccole, ma altrettanto importanti, sono quelle della Valcalepio, dove si produce un raro vino dolce, il Moscato di Scanzo DOCG, e quella di Mantova, dove nasce il Lambrusco Mantovano DOC.

Abbinamenti locali con piatti tipici

Il vino Lombardia si presta ad una grande quantità di abbinamenti, diversi in base alla zona e alla tipologia di etichetta.

I rossi prodotti in Valtellina si sposano alla perfezione con i piatti intensi e saporiti della tradizione regionale, quali i pizzoccheri, il formaggio Bitto, le frittelle di grano ripiene di formaggio filante, dette sciatt, la polenta taragna con spezzatino di cervo o i famosi affettati di slinzega.

Gli spumanti bresciani, invece, accompagnano piatti più delicati come risotti alle verdure, pasta al pesce, formaggi magri o non stagionati o crudi di carne o pesce.

Le bottiglie dell’Oltrepò hanno un forte potere gastronomico e richiamano a tavola pietanze ricche e saporite, come lo gnocco fritto con salami locali, risotto con ossobuco, zuppe, primi piatti al ragù di carne, stufati, bolliti e brasati della cucina pavese.

L’abbinamento classico per le espressioni del “Grande Lago” è raffigurato dal pesce d’acqua dolce, grigliato, arrostito o come sugo per primi piatti.

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