Vini Abruzzo

L’Abruzzo è tra le prime sei regioni vitivinicole in termini di volumi produttivi. Viene considerata il polmone verde del nostro paese perché, oltre a contenere tre importanti e famosi parchi nazionali, presenta una ricca biodiversità, dovuta all’alternanza tra le più imponenti cime dell’Appennino e il litorale Adriatico. La vite si è insediata nella stretta fascia fra le due zone, sulle dolci colline che vedono il mare e sentono la montagna, dando alla luce vini abruzzesi molto equilibrati. Tuttavia l’uva viene coltivata anche sui primi pendii degli Appennini, in condizioni più estreme, dando alla luce espressioni dal carattere montano, ma anche sulla fascia costiera, dove nascono interpretazioni calde e mediterranee. I protagonisti di questo ricco patrimonio paesaggistico sono i grandi Montepulciano e Trebbiano: il primo è la stella della regione e l’imperatore della costa adriatica, mentre il secondo dà vita ad alcune delle più autorevoli interpretazioni in bianco dell’Italia.

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3 -@@-1-Gambero Rosso
87 -@@-5-Veronelli
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94 -@@-11-Luca Maroni
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92 -@@-8-Wine Spectator
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3 -@@-1-Gambero Rosso
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5 -@@-3-Bibenda
3 -@@-1-Gambero Rosso
96 -@@-5-Veronelli
4 -@@-2-Vitae AIS
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4 -@@-2-Vitae AIS
92 -@@-7-Robert Parker
240,00 
1 -@@-6-Slowine
15,00 
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94 -@@-5-Veronelli
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87 -@@-5-Veronelli
93 -@@-11-Luca Maroni
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88 -@@-5-Veronelli
1 -@@-6-Slowine
95 -@@-11-Luca Maroni
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90 -@@-8-Wine Spectator
92 -@@-7-Robert Parker
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94 -@@-5-Veronelli
94 -@@-11-Luca Maroni
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2 -@@-1-Gambero Rosso
4 -@@-3-Bibenda
25,00 
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5 -@@-3-Bibenda
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30,90 
92,00 
26,50 
33,50 
12,00 
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10,90 
89 -@@-8-Wine Spectator
5 -@@-3-Bibenda
93 -@@-7-Robert Parker
40,00 
26,90 
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L’Abruzzo è tra le prime sei regioni vitivinicole in termini di volumi produttivi. Viene considerata il polmone verde del nostro paese perché, oltre a contenere tre importanti e famosi parchi nazionali, presenta una ricca biodiversità, dovuta all’alternanza tra le più imponenti cime dell’Appennino e il litorale Adriatico. La vite si è insediata nella stretta fascia fra le due zone, sulle dolci colline che vedono il mare e sentono la montagna, dando alla luce vini abruzzesi molto equilibrati. Tuttavia l’uva viene coltivata anche sui primi pendii degli Appennini, in condizioni più estreme, dando alla luce espressioni dal carattere montano, ma anche sulla fascia costiera, dove nascono interpretazioni calde e mediterranee. I protagonisti di questo ricco patrimonio paesaggistico sono i grandi Montepulciano e Trebbiano: il primo è la stella della regione e l’imperatore della costa adriatica, mentre il secondo dà vita ad alcune delle più autorevoli interpretazioni in bianco dell’Italia.

Abruzzo Vini, origine e territorio

L’Abruzzo è una terra suggestiva, ricca e generosa, distesa e stretta fra il Mar Adriatico e gli Appennini. Proprio in questa piccola regione svettano le più alte cime della catena montuosa dell’Italia centro-meridionale: gli imponenti Gran Sasso e Majella. Sede dei ghiacciai più meridionali del continente, sono dimora di diverse e importanti aree protette. I quattro grandi parchi nazionali/regionali ospitano una grande varietà di flora e fauna che hanno permesso a questa regione di collocarsi al primo posto per superficie di zone protette. Come si intuisce, la regione si caratterizza per un’alta percentuale di zone montuose (65%), mentre per il resto è disegnato da dolci colline che si spingono fino al litorale costiero. Proprio per questo si hanno climi completamente diversi e diametralmente opposti: se sulle montagne si respira la freschezza e la purezza dell’aria, in prossimità dell’Adriatico ci sarà una forte influenza marina, che porta a condizioni climatiche più calde e mediterranee. In quella piccola lingua verde collinare, sepolta tra mare e monti, si coltiva la vite da tempi memorabili. Un terroir di rara bellezza, in cui le forti escursioni termiche, le influenze montane e marine, il prestigioso territorio (a tratti sabbioso e a tratti roccioso) e la fertilità del suolo dovuta alla presenza di numerosi fiumi ha portato alla consacrazione qualitativa dei vini abruzzo. Il successo è merito anche di vere e proprie realtà di riferimento, come la cantina Valentini, capace di superare la 50.000 bottiglie l’anno, il monumentale Emidio Pepe e il simbolico Masciarelli, che hanno ridato vigore qualitativo alla produzione abruzzese, vista in passato come un serbatoio di produzione quantitativa a basso prezzo, attraverso espressioni sempre più ricercate all’insegna della qualità e del rispetto ambientale. E qui, in questa terra bistratta e selvaggia, ce n’è di tutti i gusti e stili: moderni o arcaici, macerati o beverini, semplici o corposi, mediterranei o montani, versatili o meditativi; vini italiani che sono in grado di raccontare, come pochi altri, quell’angolo glorioso e meraviglioso del nostro paese.

Le zone di produzione e i vitigni di riferimento

Procedendo da nord a sud ci si imbatte in territori geograficamente o morfologicamente diversi. Al confine con le Marche c’è la piccola zona di Controguerra, una denominazione con la quale si producono monovarietali a base di uve internazionali come Merlot e Cabernet, ma trovano spazio oltre al vino rosso, anche interpretazioni tipicamente più legate al territorio come Passerina o Pecorino. Appena sotto si distende l’ampia area delle colline Teramane, che collega il Gran Sasso ai comuni adriatici che vanno da Giulianova a Silvi Marina. Il Montepulciano è l’incarnazione di questo territorio, che con il suo aspetto generoso, vigoroso, nobile e profondo è in grado di ricalcarne umori e aspetti. Non mancano comunque bianchi come Passerina, Pecorino e Trebbiano. Procedendo verso meridione c’è la zona del Pescarese, suddivisa tra Terra dei Vestini e Casauria. Qui è iniziato il vero movimento artigianale che ha aperto le strade verso il successo regionale. Fermentazioni spontanee, approcci biologici e filosofie biodinamiche hanno permesso di creare espressioni fedelmente territoriali. Si passa dai suoli rocciosi ai terreni sabbiosi nel giro di pochi chilometri con un vino abruzzese dal carattere estremamente diverso. Qui il Montepulciano gioca il ruolo dei re dei rossi e il Trebbiano è la regina dei bianchi. L’enclave di Loreto Aprutino merita di essere citata perché è una delle aree più prestigiose e importanti di tutta la penisola. Interessanti espressioni fresche e montane in ambienti pedemontani, in provincia dell’Aquila, vengono prodotte nella Valle Peligna, casa del Montepulciano e della sua declinazione in rosa Cerasuolo d’Abruzzo. In provincia di Chieti si distende la più ampia zona produttiva, la Teate, dove si sforna più dell’80% della produzione regionale. Grandi cooperative hanno negli anni cambiato il loro approccio quantitativo, indirizzandosi verso un’offerta di qualità all’insegna della valorizzazione dei vitigni autoctoni e internazionali, legati alla lunga tradizione regionale.

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