Il vino Bianco della cantina siciliana Serra Ferdinandea è un blend di due mondi, che unisce Francia e Italia attraverso un 50% di Grillo e il 50% di Sauvignon Blanc. Le uve raccolte a mano vengono selezionate e pressate intere, il mosto ottenuto viene fatto fermentare in tonneaux, botti di rovere e vasche d'acciaio, per affinare poi per 9 mesi in botti grandi di rovere. Un etichetta solare che al naso esprime sentori floreali di acacia e camomilla insieme a note più intense di miele e frutta secca. Il palato è fresco, aromatico e persistente, con un'ottima mineralità
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Il “Bianco” è la perfetta interpretazione di un luogo leggendario da parte di Serra Ferdinandea, una collaborazione tra la famiglia Planeta, siciliana doc da generazioni, e la famiglia Oddo, provenzali con progetti internazionali. Tra le “serre”, le spaccature rocciose che si aprono sui pendii accidentati delle colline prospicenti il mare di Sciacca, Angelo Planeta soprintende alla cura dei vigneti composti da varietà autoctone siciliane e varietà tipiche francesi. All’orizzonte, girando lo sguardo in direzione sud, il mare nasconde la fantastica isola Ferdinandea, emersa dalle acque nel 1831 da una esplosione vulcanica sottomarina e scomparsa di nuovo tra i flutti pochi mesi dopo. L’etichetta della bottiglia rende merito al mito: un ippocampo/isola che porta sul dorso un tralcio di vite si riflette nel mare nell’immagine di un serpente gigante.
Le uve che danno vita al “Bianco” di Serra Ferdinandea hanno caratteri molti distanti tra loro; eppure, sanno completarsi molto bene a vicenda: sono allevate in regime biodinamico nell’appezzamento Monti Cirami, ad un’altitudine di 411 metri sul livello del mare, con un sottosuolo caratterizzato da una complessa stratificazione di calcare misto a pietre, sabbia, limo e argille, residui di antichi depositi marini. Sauvignon Blanc e Grillo sono allevati in regime biodinamico e vendemmiati a mano tra la fine di agosto e la metà di settembre. Appena giunte in cantina le uve vengono raffreddate fino a 12 °C, quindi avviate alla pressatura soffice. Il mosto fiore subisce una stabilizzazione a freddo in acciaio, per un paio di settimane e la successiva fermentazione avviene in diversi contenitori, ognuno dedicato ad una certa percentuale delle masse: 60% botti di rovere, 25% acciaio, 15% barrique e tonneaux. I vini assemblati affinano in legno di rovere per 9 mesi: metà in botti grandi da 35 ettolitri e metà in tonneaux da 5 ettolitri.
I territori solari di Sicilia e Provenza sono rappresentati dalla veste giallo dorata del “Bianco” Serra Ferdinandea. Una bella vivacità floreale si coglie al naso con i sentori bianchi dell’acacia, accompagnati da un tono dolce di miele chiaro, dalle note di erbe essiccate e dal giallo della camomilla. Una certa dose di complessità è apportata dalle note leggermente ossidative della frutta a guscio, che richiamano la lavorazione in legno. L’assaggio è polposo e maturo, ma con una gran parte minerale che sostiene l’equilibrio e la persistenza. Un bianco da possibile evoluzione in cantina. L’ abbinamento chiama il mare dai sapori decisi: il tonno, lo sgombro, gli spaghetti ai ricci di mare.
Giallo paglierino con riflessi verdolini
Note floreali di acacia e camomilla, sentori di miele e frutta a guscio
Solare, minerale e persistente